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Altrepagine è il giornale ufficiale del Comune di San Giovanni in Persiceto, una pubblicazione bimestrale formato tabloid di 12 facciate, disponibile anche sul sito istituzionale, recapitata a tutte le famiglie di Persiceto e Decima.

Alla casalinga di Sangio basta sfogliarlo per capire che il giornale invece è occupato da Sindaco e Assessori intenti a persuadere della loro politica.

Se vuole vedere almeno una voce fuori dal coro deve arrivare a pagina 5 – l’unica disponibile per le altre forze politiche presenti in Consiglio – e leggere un trafiletto dell’opposizione, massimo 1600 battute spazi compresi.

Nota così che l’argomento è lo stesso solo per i capigruppo del Consiglio comunale, mentre Sindaco, Assessori e redazione spaziano a piacimento, finanche a smentire con una pagina intera il trafiletto di minoranza.

Non sarà mica che leggono in anticipo gli scritti che i capigruppo inviano alla redazione?

Ogni dubbio viene fugato quando trova nella buchetta lo “Speciale Scuola” dello scorso settembre, un vero caso di scuola per il concetto di fabbrica del consenso.

Neanche interpellate, le minoranze si sono pure sorbite i toni propagandistici degli stessi amministratori che li hanno ridotti al silenzio.

Nessun piano editoriale, però, è mai stato condiviso in Consiglio comunale, nonostante abbondino le competenze per elaborarlo (3 istruttori all’ufficio stampa più il portavoce).

Quando si delega a un piccolo gruppo di persone, al vertice di un’amministrazione pubblica, il potere di decidere i contenuti dell’informazione, il potere di monitorare e controllare la comunicazione istituzionale e in una qualche misura il potere di definire cosa sia la verità, le cose per la libertà d’informazione si complicano assai.